Non è passato tanto tempo da quando la WWE ha deciso di separare il Judgment Day, ormai alla sua terza o quarta evoluzione, dipende da come volete considerare i membri che ne hanno fatto parte, con la decisione di rendere dei babyface il duo dei Terror Twins, ovvero Rhea Ripley e Damian Priest, con il secondo che ha superato abbastanza velocemente la sua faida con i membri della stable, mentre la prima sta portando avanti una battaglia abbastanza intensa con Liv Morgan, che probabilmente la porterà a vincere di nuovo la Royal Rumble per scegliere di sfidare lei a WrestleMania e riprendersi almeno in parte quello che una volta era suo (il titolo ovviamente, non Dominik Mysterio, lui forse meglio perderlo che trovarlo).
Proprio questa faida tra Liv e Rhea ha scatenato completamente sia i loro due fandom che i fan più “neutri”, con le parti che hanno deciso di supportare o una o l’altra in base a ciò che personalmente gli sembrava più corretto, con giusta ragione, anche se c’è stato un particolare accanimento contro The Nightmare per la versione babyface da lei adottata per decisione della federazione.
Partiamo dal principio
Prima di addentrarmi in modo particolare nell’analisi della rivolta popolare contro Rhea Ripley, è secondo me doveroso precisare che in realtà, se andiamo a vedere in modo approfondito la loro storia tornando indietro di ormai quasi tre anni, entrambe hanno ragione ad avercela l’una con l’altra e hanno ragione in generale, di conseguenza sì, c’è un netto distacco tra chi è la heel e chi la face per i canoni del professional wrestling, ma dall’altra parte è giusto che ognuno possa fare la sua scelta di chi supportare, anche se volesse supportare la cattiva di turno.
Infatti da un lato ci sta supportare Liv Morgan perché alla fine è lei quella che in principio è stata tradita da Rhea Ripley che le ha voltato le spalle per unirsi proprio al Judgment Day per cercare la gloria, e facendo questo ha non solo trovato un “fidanzato”, ma si è pure guadagnata due titoli (scindiamo quello di SmackDown da quello Women’s World giusto perché anche se il retaggio è quello rimangono un po’ due concetti diversi) vincendo anche la Royal Rumble, sconfiggendo Charlotte Flair, non la prima che passava, a WrestleMania, ed è riuscita anche ad ottenere un PLE nella sua Australia, e così via. Quindi alla fine, seppure con un atteggiamento cattivo, Liv si è solo vendicata di una persona che se andiamo a vedere è stata una bulla e pure egoista, ed è su questo che si badava il famoso Revenge Tour.
Mentre dall’altro lato c’è chi supporta Rhea Ripley perché comunque è diventata la buona della situazione, è lei che ha perso il titolo per infortunio, neanche in una battaglia equa, è lei che ha perso il fidanzato che l’ha tradita davanti a tutti favorendo la sua nemica, è lei che è stata rinnegata da una stable che dovrebbe solo baciare il terreno su cui cammina dato che, forse involontariamente o forse no, ne è diventata la leader guidandoli saggiamente dopo l’addio di Edge, colei che si è sempre presa cura di loro e dei loro affari, che li ha resi grandi, e campioni. Quindi insomma, un po’ di empatia è normale provarla per l’australiana, anche se non per tutti è così e già la gente è in rivolta.
Eh, ma allora datele tutto
Qui arriva il tasto dolente, quel prurito dei fan che non sopportano quando una federazione di wrestling punta su un talento valido tanto da renderlo imbattibile o quasi, e allora devono partire le critiche. Il problema è che forse questi fenomeni leoni da tastiera si sono dimenticati che da quando è tornata non è che abbia poi avuto così tanto successo, anche se capisco, in retrospettiva, che le critiche al suo regno titolato fossero più che legittime dato che effettivamente continuava a vincere quelle poche difese che faceva, però vi ricordate anche che periodo magro fosse per il main roster vero? Aveva zero sfidanti valide per poterla anche solo impensierire, e per fortuna ora un po’ da quel lato ci siamo risollevati, ma era un deserto di talenti al top e una distesa di low-mid carder.
Ecco, se una volta la Rhea Ripley campionessa poteva anche un po’ prendersi meritatamente delle critiche perché troppo concentrata sul Judgment Day e poco sulla sua carriera da campionessa, anche se andrebbe incolpato il booking, le critiche che sono arrivate nelle ultime settimane le trovo insensate. Sui social infatti, si è parlato tanto del fatto che ogni volta che è in scena riesce sempre a fare fuori tutte le nemiche da sola con poco sforzo, e allora perché la WWE non le dà tutto e amen? Ma sì dai, datele tutti i titoli, tutte le vittorie, tutti i fidanzati che vuole… eh no, non funziona così.
Perché Rhea Ripley è un personaggio forte
Quello che forse a molte persone sfugge, è che Rhea Ripley ha una costruzione così solida perché la WWE la vede come uno dei suoi più grandi talenti femminili di sempre, l’erede di una persona che si chiama Chyna, la conoscete no? Come si fa a non conoscerla. Per me la gestione dell’australiana è un modo per Triple H di espiare i suoi peccati proprio contro la sua ex compagna di stable, dandole quello che non ha potuto avere buttata giù dalla stessa società che anni dopo continua a riempire di critiche anche Rhea, mettendola sotto la lente di ingrandimento in maniera assolutamente non necessaria e negativa.
Rhea Ripley ha una presenza scenica assurda, sia per il suo imponente e meraviglioso fisico muscoloso, sia per i suoi tatuaggi, le sue gear, i suoi vestiti, il suo trucco, i suoi capelli iconici che definiscono tutte le sue ere, sia perché quando parla sa farlo, sa coinvolgere, sa far venire la pelle d’oca e l’adrenalina lungo il corpo. Ricordo sempre l’aneddoto di me che non avevo ancora iniziato a guardare NXT ancora nel 2019 quando ho ripreso a seguire il wrestling dopo anni, ma sapevo chi fosse Rhea Ripley, assurdo. E poi a differenza di Chyna, pace all’anima sua se solo fosse andata diversamente, sa lottare e lo fa bene che voi la mettiate sul ring con la jobber di turno o la Superstar più brillante che ci sia. E poi ditemi, quando mai avete visto Rhea Bloody Ripley debole in tutta la sua carriera? Mai, ve lo dico io, neanche quando era la più babyface che più babyface non si poteva, neanche quando Charlotte Flair l’ha battuta a WrestleMania 36 perché si è dimostrata lo stesso una guerriera assurda (e ve ne parlo nel mio lungo ed elaborato editoriale: Rhea Ripley vs Charlotte Flair: quando l’incubo incontra la regina – racconto di una rivalità). Non puoi neanche per un secondo permetterti di mostrarla come una debole, sarebbe una mossa stupida con zero valore, perché anche a NXT quando è stata attaccata da Liv e Raquel nel parcheggio lì mezza morta sembrava una badass, quindi di cosa stiamo parlando?
In più, se proprio vogliamo analizzare nello specifico il suo ritorno dall’infortunio all’orbita oculare: ma secondo voi un infortunio così di poco conto, perché si tratta di una piccolezza paragonato ad altri infortuni, può fermare una come lei? Non fermerebbe neanche Zelina Vega, con tutto il rispetto, figuriamoci lei. Giustamente, con il via libera dai medici, la fai tornare con una mascherina figa, un Kendo Stick in mano come se fosse the ultimate arma di una supereroina e la fai andare senza sosta a picchiare le nemiche. Ma non ci arrivate anche solo in parte a capire che una cosa del genere è quanto di più figo una bambina o una ragazzina può vedere? La trovo io d’ispirazione che ho quasi 30 anni, figuriamoci una mente così giovane che deve ancora scoprirsi e plasmarsi come può reagire: le viene voglia di non mollare mai. Io ricordo quando ero piccola che vedere Lita, la mia wrestler preferita, tornare sempre come una guerriera dai vari infortuni mi gasava un sacco, mi motivava, ed è così anche con Rhea Ripley, ma può valere per qualsiasi altra wrestler al suo posto.
Ma quindi è giusto odiarla?
Non sono qui per fare la morale, anche se forse può sembrare e di questo mi scuso, dicendo che i babyface vanno per forza acclamati e gli heel odiati, ho già detto in altre sedi che trovo che sia un concetto antiquato, per quanto funzioni in certi contesti, e come ho accennato all’inizio ci sono valide ragioni per tifare Rhea Ripley o Liv Morgan, però dall’odiare qualcuno perché magari dai più ragione alle motivazioni che hanno spinto la heel ad essere tale, all’odiare qualcuno perché riceve un push meritato perché ha un grande talento e se lo merita, accusandola addirittura di andare a letto con il proprio capo, c’è un abisso che la Fossa delle Marianne spostati.
Rhea Ripley non è la santa della situazione, però non è neanche la povera Crista da mandare in croce perché è da quando era una ragazzina che insegue questo sogno, si è fatta il sedere per farlo crescere, ha attraversato un periodo psicologico difficile, si è allontanata da casa per fare ciò che ama, e quindi le viene dato un push che vi fa arrabbiare come lupi affamati. Tra l’altro, spinti dal vostro odio egoista, non vi siete nemmeno accorti che in tutta questa situazione, forse la dubbia gestione ce l’ha invece Liv Morgan, che invece di tirare fuori la cazzimma che l’ha spinta fino a questo punto rendendola una delle MVP del 2024 senza dubbio, utilizzando anche l’appoggio di Raquel Rodriguez che è il braccio della sua mente, scappa appena Rhea Ripley si presenta; e non basta fare i furbi solo quando si è armati fino ai denti avendo altre quattro persone dalla tua parte, perché se davvero la vendetta contro la tua nemica ti ha spinta fino a qui, se ti metti a dormire ora sei vulnerabile tanto quanto un orso intrappolato con una zampa ferita nella trappola del cacciatore, e si sa che non bisogna mai dormire sugli allori, perché la regola numero uno è sempre tenere la guarda alta, e Rhea Ripley si sta rivelando una maestra in questo, con o senza appoggi.
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Donne Tra le Corde non detiene nessun diritto su i marchi, immagini e loghi riferiti alla WWE inc.. Credits foto copertina alla WWE. L’articolo è stato scritto e curato da Rachele Gagliardi, fondatrice e blogger di Donne Tra Le Corde.