Chi è abituato a leggere i miei editoriali sa benissimo che non vogliono essere una lezione di vita, o di wrestling in questo caso, e non vogliono imporre un pensiero o un sentimento a qualcuno, ma sono più come delle pagine di un diario segreto che compilo quando provo dei sentimenti forti verso una situazione che mi sta a cuore in questa disciplina, e anche questa volta non è tanto diverso.
Quando ho ripreso a guardare il wrestling a fine 2019, e ho dovuto recuperare tantissimi anni persi, quando sono andata a concentrarmi sulla divisione femminile le Four Horsewomen sono state le atlete che in assoluto mi hanno colpita di più e mi sono entrate nel cuore ed è solo grazie a loro se oggi sono qui a parlare di professional wrestling a 360 gradi, cosa che riempie le mie giornate, mi dà sollievo e mi dà tante soddisfazioni, ed è per questo che non aver vissuto i loro anni d’oro e non vederle più tutte insieme nella compagnia che hanno contribuito a rendere grande e che ha reso grandi loro mi fa malissimo.
La AEW nella mia vita è arrivata dopo, parliamo dell’estate del 2021 e non sono partita con dei pregiudizi anzi, io amo scoprire cose nuove in generale quindi ero molto curiosa di vedere qualcosa di nuovo, di diverso da quello che mi accompagna, con in mezzo una pausa, da quando ho 8 anni (per riferimento ora ne ho quasi 29), e quindi sono partita con questa avventura apprezzando tante cose della All Elite, tant’è che ora ne parlo molto, mi occupo anche di fare i report su WorldWrestling.it e spingo anche le persone a guardarla quantomeno per sperimentare, poi non è detto che sia fatta per tutti, ma questo discorso vale per tutte le federazioni. Purtroppo però, presto mi sono resa conto di quanti problemi ci siano nella divisione femminile, e per me questo è un grosso problema perché avendo fondato il primo e unico sito a tema wrestling femminile in Italia (donnetralecorde.it) la questione mi tocca parecchio e non riesco a fare a meno di pensare che, avendo avviato quel progetto per merito delle Four Horsewomen che in me hanno acceso di nuovo questa passione per il wrestling, l’ex Sasha Banks sia andata in un posto che forse potrebbe non usarla al meglio
La perdita della WWE, la fortuna della AEW
Ovviamente nessuno di noi sa cosa ci sia veramente dietro a tutti i colloqui, gli accordi e tutto il resto, solo Mercedes Moné e le federazioni che l’hanno contattata lo sanno, ma se mi devo basare su quello che vedono i miei occhi, sentono le mie orecchie e prova il mio cuore, la WWE ha fatto un enorme errore a non riprenderla, nonostante ci sia da ammettere che in questo momento con tutti i talenti che ha non ne avrebbe neanche bisogno, più che altro perché le Four Horsewomen si stanno palesemente avvicinando al pensionamento, le altre non sono giovani quanto Mercedes, e potremmo non vedere mai quel Fatal 4-Way a WrestleMania, che è il mio sogno, non aspetto altro per andare allo Showcase of the Immortals; mentre la AEW ha trovato un vero e proprio tesoro che potrebbe ribaltare le sorti di una divisione che non ha mai ingranato davvero.
Ma perché dico questo? Pensate al pubblico che una come Mercedes Moné attira. Tutti i soldi spesi su di lei ti tornano perché ha una fan base molto radicata che è disposta a seguirla ovunque vada e ci sono dati alla mano che lo dimostrano, come gli abbonamenti aumentati per guardare la NJPW in streaming, o le vendite dei biglietti per gli show NJPW, o le code che c’erano allo store del TD Garden ieri sera per comprare il suo merch subito dopo che l’abbiamo vista aprire lo show.
Poi, c’è anche da considerare il fattore booking della divisione femminile, come citato poco qui sopra, con una figura come quella di Mercedes Moné che già di per sé è storica dopo le imprese compiute in WWE, che potrebbe aiutare le altre donne in AEW a stare sotto i riflettori, e già ieri sera a AEW Big Business lo abbiamo visto, ma qui c’è da fare anche un altro discorso che affronterò tra poco. Quindi se usata bene, potrebbe essere un vero e proprio gioiellino che fa bene a tutto quanto il roster femminile senza distinzioni, ma ovviamente questo discorso non è per metterle tutto sulle spalle perché non è su di lei che dobbiamo riversare le nostre aspettative, ma su Tony Khan.
Se invece analizziamo la cosa dal punto di vista di Mercedes, prima di tutto guadagna tantissimi soldi, cosa che lei non ha mai nascosto di adorare, voglio dire, si chiama letteralmente “Money”, anche se scritto un po’ versione slang, e in più la AEW le permetterebbe di essere più libera in caso di altri impegni dato che lei è anche una che si è messa a recitare ed è molto richiesta nelle cose più mainstream. In più potrebbe essere stimolata da un nuovo ambiente, da nuove sfide, come accaduto anche in Bushiroad, quindi potremmo vedere anche una Mercedes più rilassata e non sempre sull’orlo di una crisi come in WWE, perché per quanto la WWE sia il top, sia il sogno di tutti e tutto il resto, non sembra, ma restare anni e anni nello stesso ambiente spesso logora tantissimo, soprattutto se qualcosa non funziona.
Cosa non ha funzionato del debutto
Ora qui mi devo fare un po’ critica e penso che questa mia analisi vada molto contro il parere della maggior parte dei suoi fan, ma ci sta, l’importante come sempre è cercare di immedesimarsi negli altri per capire i loro sentimenti e ragionamenti, e rispettare il parere altrui.
Cerco di andare in ordine su come si è svolto il debutto così da non perdermi nulla, quindi inizio dal dire che non sono d’accordo su come è stata gestita la pubblicità della serata, anche se capisco che sia stata fatta tutta questa cosa per vendere i biglietti, però allo stesso tempo era veramente il segreto di Pulcinella e un pochino secondo me l’entusiasmo è stato smorzato dagli ovvi indizi lasciati sia dalla federazione che dalla wrestler.
Poi sicuramente la cosa che proprio non ho digerito è stato il discorso che lei ha fatto sul ring, una minestra purtroppo riscaldata più e più volte che chiunque conosce a memoria, per quanto sia emozionante perché su quello non ci piove, ma non mi ha presentato nulla di nuovo, quella è la Mercedes che tutti conosciamo già e non ero impressionata dalle sue parole per gran parte del promo.
Ma il peggio del peggio per me è stato il discorso sulla rivoluzione globale, che io ho trovato un vero schiaffo alla TNA e WWE. In pratica ha detto che la rivoluzione del wrestling femminile parte della AEW e secondo me proprio ha sbagliato ad utilizzare quelle parole. Avrebbe piuttosto dovuto magari dire “la nuova rivoluzione”, bastava anche solo quel “nuova” per rendere il discorso secondo me più rispettoso ed efficace, anche perché lei dovrebbe sapere bene cosa significa aver fatto parte di quella rivoluzione in WWE che davvero ha cambiato il gioco perché lei ne è stata una delle protagoniste assolute insieme al resto delle Four Horsewomen. Io mi auguro davvero che il suo arrivo segni un punto di partenza importante per la divisone femminile AEW, non aspetto altro, ma questo non deve mancare di rispetto alle rivoluzioni che già sono state fatte in passato
Ultima cosa, ma non per importanza, io lo sapevo che qualcuno cascava sulla cosa: “È arrivata lei e le donne sono già nel main event,” potevo scommetterci tutta me stessa. Forse non vi siete resi conto che erano nel main event perché lei doveva aprire e chiudere la serata, era tutto fatto solamente per lei, non perché Riho e Willow meritavano quel posto perché sono due grandi performer, no, perché Mercedes Moné doveva arrivare a salvare colei che “l’avrebbe infortunata” atterrando la campionessa TBS Julia Hart. Ma attenzione, questo potrebbe essere solo temporaneo, nel senso che potrebbero usare proprio l’ex The Legit Boss come scusa per poi andare a migliorare la situazione per le donne, come già detto, però non fatevi ingannare così facilmente, perché spesso si può cascare nell’errore di pensare che certe scelte siano fatte per aiutare più persone, quando in realtà mirano a mettere su un piedistallo una persona sola che tra l’altro si è costruita in un’altra federazione.
Cos’ha funzionato del debutto
Non c’è dubbio che la cosa che ha funzionato di più sia stata la sua presentazione perché lei come sempre si sa vendere benissimo con i vestiti, le parrucche, i gioielli, l’atteggiamento… è proprio tutto questo mix che ci fa amare Mercedes Moné. Bella anche la nuova theme song che rimane in testa con quella ripetizione di “CEO”. Poi ovviamente non possiamo non citare il fatto che sia stato molto furbo da parte di Tony Khan farla arrivare a Boston, ma lui queste cose le fa quindi non sono così tanto stupita.
Paradossalmente, ha funzionato anche la pubblicità fatta in quel modo che io non ho apprezzato sotto un certo punto di vista, perché hanno venduto parecchi biglietti e le persone da casa erano incollate allo schermo e si parlerà di questo debutto per giorni e giorni. E legato a quel discorso c’è da dire che l’impatto che ha lasciato sicuramente è stato un elemento positivo di questo debutto, perché comunque la AEW ha tra le mani una wrestler che ha impresso il suo nome su tanti libri del professional wrestling.
C’è da bocciare totalmente questo debutto?
Non si può certo dire che Mercedes Moné in AEW sia una cosa negativa o che Sasha Banks non in WWE sia una cosa da strapparsi il cuore dal petto, certo però c’è anche da precisare che bisognerà aspettare qualche mese per scoprire se davvero sia stata la scelta giusta per lei andare in una federazione che oggettivamente non è famosa per trattare bene le proprie donne con un booking spesso pigro o senza senso, e secondo me il periodo decisivo sarà tra ora e AEW All In 2024.
Il mio augurio più grande va a Mercedes Moné affinché sia felice e serena con la propria scelta, e va a tutte le wrestler in AEW affinché Tony Khan sfrutti bene questo nuovo acquisto per far funzionare tutto il meccanismo, anche perché quest’anno parto un po’ più positiva visto che fino ad ora la gestione della divisione femminile da gennaio non è stata malissimo.
Concludo con il dire che devo ammetterlo, non vederla in WWE di nuovo mi fa male, ma quando si parla delle Four Horsewomen, in cuor mio so che ovunque andranno io ci sarò per loro.
Articolo precedente della rubrica: L’implosione della divisione femminile AEW
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Questo articolo è in collaborazione con WorldWrestling.it per la rubrica Queen Of Moonsault, scritta e curata da Rachele Gagliardi, reporter per World Wrestling e fondatrice di Donne Tra Le Corde.