Non è una novità che Becky Lynch sia una grande sostenitrice dello storytelling nel professional wrestling, preferendolo nettamente al saperci fare al 100% sul ring, ma una sua recente dichiarazione ha fatto discutere molto quando lei stessa, ospite al Superstar Crossover podcast ha pronunciato testuali parole:
Al secondo posto c’è [il saperci fare sul ring]. Al primo posto c’è lo storytelling perché a nessuno importerà cosa fai sul ring se non hai raccontato una buona storia. C’è una frase che dice, ‘Un promo è un match e un match è un promo.’ Si racconta una storia durante il match, ma per sapere quale sia la storia che stai raccontando nel match, deve venire prima dell’azione [sul ring], prima del nocciolo della questione, prima di arrivare a quello. Quello [lo storytelling] sta al primo posto, e poi arriva il saperci fare nel lottato. Devi capire cosa susciterà una risposta, cosa sarà facile da seguire anche per il pubblico, perché non vuoi fare tutta questa roba tecnica e poi tutti dicono: ‘Aspetta, cosa sta succedendo?’ Lo facciamo per il pubblico. Non lo facciamo per noi, lo facciamo per loro, e se non riescono a seguirlo e lo facciamo perché pensiamo che sia interessante e figo, allora non importerà a nessuno.