Domenica 3 marzo 2023, al Teatro Cartiere Carrara di Firenze, si è svolto SIW Giorno Del Giudizio, un evento che si potrebbe anche definire la WrestleMania della Superior Italian Wrestling, federazione italiana di professional wrestling che da diversi anni propone un prodotto di alto livello grazie non solo alla qualità elevata della produzione dei suoi show e all’ottimo utilizzo delle piattaforme social per farsi promozione, ma anche, e soprattutto, grazie all’impegno del suo staff e di tutti i wrestler nel lavorare anche dietro le quinte tra allenamenti mirati, dal momento che la SIW ha una propria palestra e una preparazione di storyline minuziosa.
In questo 2024, proprio in occasione di Giorno Del Giudizio, è andato in scena un match che ha scritto la storia del professional wrestling italiano, soprattutto per le donne, quando le acerrime nemiche Electra e Swan sono entrate nella gabbia del primo Women’s Steel Cage Match in Italia, accompagnate dall’arbitro Serena Zini, con in palio la SIW Wild Championship. È inoltre importante sottolineare che il match è ulteriormente storico grazie appunto alla presenza di sole donne all’interno della gabbia, donne che hanno proposto un qualcosa di unico al pubblico pagante e agli spettatori che hanno potuto recuperare successivamente, sul canale YouTube della SIW, la contesa.
Donne Tra Le Corde era presente all’evento grazie al collaboratore e amico Luca Carbonaro, raccogliendo così diversi pareri tra chi lo ha vissuto dal vivo e chi da casa, facendo anche una raccolta dei migliori momenti attraverso un video molto speciale:
Ma com’è stato il match?
Confrontando i due pareri, ci siamo resi conto del fatto che le aspettative erano effettivamente molto alte, non solo per l’importanza storica della contesa, ma anche perché a sfidarsi erano due wrestler che sono state messe molto sotto i riflettori nel 2023, con una rivalità che le ha portate anche ad aver molta voglia di chiudere un capitolo intenso della loro carriera, alimentando quella rabbia che come benzina sul fuoco ha acceso il match, come testimoniato anche dal filmato introduttivo mandato in onda poco prima della contesa.
A parlare qui è la vostra Rachele Gagliardi, fondatrice di Donne Tra Le Corde, che dopo aver visionato il video YouTube dello Steel Cage può dirsi molto soddisfatta del lavoro che è stato fatto. In modo particolare, considerando che appunto si trattava di una contesa mai proposta in Italia per la divisione femminile e del primo match con tale stipulazione sia per Electra che per Swan, la prestazione che le due ci hanno regalato sul quadrato è stata molto positiva se prendiamo anche in esame non solo il wrestling lottato, ma anche il fatto che le atlete coinvolte ci stavano anche raccontando una storia molto importante, la storia di una rivalità accesa tra quelle che probabilmente saranno per sempre due nemiche giurate.
Non mi sono mai tirata indietro quando si tratta di elogiare il lavoro di Electra sul ring, non è un mistero che sia una delle mie wrestler italiane preferite, una delle prime che ha supportato me e questo progetto, mentre ho imparato a conoscere Swan più lentamente, avendo anche il piacere di vederla esibirsi live nel 2022; e proprio perché è arrivata dopo Electra, e tante altre sue colleghe, e perché l’ho vista lottare sia live che attraverso uno schermo, posso dire che i passi avanti che Swan ha fatto, sia come lottatrice che come interprete, sono stati davvero importanti e significativi. Quindi, se mettiamo insieme tutto questo, capirete che sono molto orgogliosa del loro lavoro.
Non voglio però assolutamente trascurare il lavoro che invece è stato fatto da Serena Zini in qualità di arbitro: Serena è uno dei primi arbitri donna che abbiamo avuto in Italia, e se non conoscete la sua storia vi invito a recuperare l’intervista che le ho fatto insieme a Emily Ramirez qualche anno fa, in cui Serena mi ha raccontato che la sua idea iniziale era quella di fare la wrestler, ma poi, per una serie di ragioni, ha trovato la sua giusta dimensione indossando la divisa a righe bianche e nere. La passione che le si legge negli occhi per quello che fa è reale, ed è grazie anche a lei se in Italia è importante anche per le donne dirigere dei match di wrestling; il fatto che proprio lei sia stata inserita nel primo Women’s Steel Cage Match italiano quindi non può che farmi piacere e sono davvero fiera del lavoro straordinario che sta facendo insieme a tutto il team di arbitri della SIW.
Il mio scopo qui non è quello di narrarvi il match, perché vi invito ovviamente a recuperarlo con i vostri occhi per far parte un po’ anche voi di un momento così storico per il wrestling femminile italiano anche se come me non eravate presenti a Giorno Del Giudizio, però ci tenevo a dire la mia, con tutti i rischi che questo può comportare: io infatti ho guardato il match a “scatola chiusa”, non sapevo cosa aspettarmi proprio perché prima non avevo avuto un altro esempio su cui basarmi (anche se ogni singolo match è unico e a volte compararli non fa poi così tanto bene al business), ma per fortuna mi è piaciuto, quindi per oggi niente critiche negative, anche se sono quelle che solitamente attirano di più.
Però, anche se non vi ho voluto descrivere per filo e per segno il match, ho deciso di farvi un regalo contattando in esclusiva le tre protagoniste di questo match storico per farvi raccontare da loro “in persona” com’è stato il match, quali sono state le loro emozioni e tutto il resto.
Intervista alle tre protagoniste
La prima persona con cui ho avuto il piacere di chiacchierare è stata l’arbitro Serena Zini, che ci ha ovviamente raccontato com’è stato fare questa esperienza da un punto di vista che nessuno di noi conosce mai, perché non capita mai che gli arbitri parlino di ciò che accade sul ring, ma per me era importante scoprire anche il suo punto di vista e i suoi sentimenti al riguardo.
Come sappiamo, a SIW Giorno Del Giudizio 2024 si è fatta la storia del wrestling italiano con il primo Women’s Steel Cage Match di sempre. Come ti sei sentita ad avere l’onore di arbitrare un match così speciale?
Serena Zini: Quando mi hanno comunicato che sarei stata io ad arbitrare lo Steel Cage match delle ragazze ne sono stata subito molto entusiasta, le ragazze avrebbero fatto un match che avrebbe scritto la storia del wrestling femminile in Italia e l’idea di farne parte in prima persona mi ha resa veramente felice!
Quali erano le sensazioni che percepivi da parte del pubblico mentre eravate chiuse dentro la gabbia?
Serena Zini: Il pubblico l’ho sentito molto coinvolto, nonostante le ragazze si siano già affrontate diverse volte anche in altre federazioni. È stato un match diverso dal solito e non parlo solo della stipulazione. Ho percepito sin da subito tutta la rabbia, la tensione e il rancore che c’era tra le due, sapevo che sarebbe stato un massacro, penso che tutto questo sia stato percepito anche dal pubblico che ha contribuito attraverso il tifo a dare la giusta energia ad entrambe per arrivare alla fine.
Quando hai iniziato il tuo percorso come arbitro, ti saresti mai immaginata di arrivare a dirigere un match simile?
Serena Zini: Quando ho iniziato il mio percorso non avrei immaginato nemmeno di raggiungere un tale livello di professionalità nell’arbitraggio. Come già detto più volte, la strada da percorrere è ancora lunga, ma sono veramente soddisfatta e soprattutto grata alla SIW e a Daniele Vettori (Head ref e mentore) sia per la formazione ricevuta fino ad ora e la crescita continua, sia per avermi dato la grossa opportunità di dirigere un match che per il wrestling femminile in Italia è di grandissima importanza (in uno degli Show più spettacolari di sempre).
Qual è stata la più grande sfida nel dirigere uno Steel Cage che tutti aspettavano con così tanta ansia mettendovi comunque addosso una certe pressione?
Serena Zini: In realtà in uno Steel Cage match non c’è molto da dirigere, c’è piuttosto da porre molta più attenzione e cercare di limitare il più possibile i danni. Forse è stata proprio quella la sfida per me… essendo abituata a dirigere sempre match regolari (con squalifiche ecc.), quindi a dover riprendere più volte i lottatori quando cercano di avere la meglio utilizzando delle scorrettezze, mi sono ritrovata un pò in difficoltà nel gestire Swan ed Electra… avevano carta bianca… Potevano utilizzare qualsiasi cosa…
E la rivalità che c’è fra loro due la conosciamo tutti. Ero convinta che a fine match una delle due non sarebbe uscita da quella gabbia sulle proprie gambe. Il momento preciso in cui ho temuto davvero per l’incolumità di Swan è quando Electra l’ha “appesa” per il collo in cima alla gabbia. Purtroppo in un match del genere anche queste cose sono “legali”, ho provato a dissuadere Electra ma non ho potuto fare altro che sincerarmi che Swan volesse proseguire, in quel momento ho potuto percepire tutta la rabbia che “The face of Perfection” provava nei confronti della sua avversaria. Sono comunque molto contenta che il match sia finito senza aver dovuto chiamare un infortunio.
Passiamo ora a colei che è entrata come campionessa in quella gabbia, ed è uscita a mani vuote: Electra. Ero curiosa di sapere come avesse vissuto tutto questo data la grande rivalità con Swan e tutti i mesi di grandi successi che ha vissuto in SIW.
Com’è stato per te entrare in un match così storico con una cintura alla vita?
Electra: In generale è stata una giornata estremamente emozionante e anche a tratti surreale, dal primo momento in cui ho messo piede in quel teatro vuoto fino al suono della campanella a fine match. Un match dal grandissimo valore per le donne nel wrestling, c’era tanta agitazione ma anche tanta voglia di dimostrare che anche noi possiamo farlo! Arrivarci da campionessa mi ha reso ovviamente molto orgogliosa di me stessa, ma anche molto grata verso tutte quelle persone che hanno creduto in me fin dal primo istante, dandomi tantissime opportunità. E poi, fare wrestling di fronte a 1000 persone, in Italia, ha reso il tutto super speciale.
Come ti sei preparata nelle settimane precedenti per affrontare questa sfida che di fatto era nuova anche per te?
Electra: Sono state settimane molto intense, l’agitazione era tanta e volevo fare il possibile per arrivare sicura e preparata al 100%. Ho avuto modo di salire sul ring dentro la gabbia diverse volte, per prendere dimestichezza con la struttura, arrampicandomi e cercando di trovare modi per sfruttare ogni singolo centimetro di ferro per infliggere danno alla mia avversaria. Infine, ho provato anche a buttarmici contro, per capire l’entità dell’impatto sul mio corpo… spoiler: fa male!
Se potessi rivivere uno dei momenti che hai vissuto in quella gabbia, quale sarebbe e perché?
Electra: Il mio momento preferito, l”‘impiccagione” ovvero la sottomissione fatta su Swan in cima ad uno dei 4 angoli della gabbia, sfruttando una barra di ferro che collegava due pareti. In quel momento il match era nelle mie mani.
Cos’hai provato quando hai realizzato di aver ceduto alla Black Widow di Swan perdendo il match e la cintura?
Electra: Sicuramente tanta delusione e rabbia per aver perso la mia cintura, ma anche tanta soddisfazione e orgoglio per tutto il lavoro fatto fino a quel momento e per aver preso parte ad un match storico per le donne nel wrestling. Io e Swan, negli ultimi anni, ci siamo spinte oltre ogni limite, facendo numerosi match intergender e anche a stipulazione speciale, cercando sempre di più di abbattere i pregiudizi sul wrestling femminile. Chiudere la nostra faida nella gabbia è stata la ciliegina sulla torta. Ora rimane solo tanta motivazione per il futuro, si punta sempre più in alto!
E per ultima, ma di certo non per importanza, anzi, sentiamo cosa ha da raccontarci colei che ha vinto questo match storico, la nuova campionessa SIW Wild: Swan.
Cos’hai provato quando hai scoperto che tu ed Electra vi sareste affrontate nel primo Steel Cage Match femminile in Italia?
Swan: L’ho sancito io lo Steel Cage Match, sono io che ho deciso di rinchiuderla nella gabbia, perché è quello che meritava dopo tutti questi anni. Quando ho deciso di rinchiuderla dentro la gabbia sapevo che non sarebbe stata facile visto che in un match singolo ad avere la meglio è sempre stata lei, ma da quando ho trovato il mio io interiore sapevo di avere la possibilità di raggiungere il mio obiettivo ovvero distruggere la perfezione, distruggere una donna approfittatrice, meschina e falsa.
Quando eravate dentro quella gabbia a darvi battaglia, cosa ti ha dato la forza per non arrenderti ai soprusi di Electra e chiuderla in quella Black Widow devastante?
Swan: La forza me l’ha data principalmente il pubblico, le persone che come me non vedevano l’ora di vederla perdere. Non potevo deludere me stessa e nemmeno loro. L’upgrade della mia sottomissione ha dato il colpo di grazia.
Appena hai sentito la mano di Electra battere su di te abbastanza da chiamare la resa e incoronarti come nuova SIW Wild Champion, qual è stato il tuo primo pensiero?
Swan: Sono rimasta paralizzata per un nano secondo, perché ancora non riuscivo a credere a quello che era successo, poi dopo ho realizzato che ce l’avevo fatta. L’emozione del momento mi ha fatto crollare in lacrime, non tanto per la vittoria del titolo, ma perché finalmente dopo un periodo pieno di sconfitte, minacce e ingiustizie, la bestia che è in me mi ha dato la forza, nonostante tutto, di continuare ad andare avanti senza mai arrendermi. Poi ho visto il titolo nelle mie mani e questo mi ha ripagato per tutto il duro lavoro.
Cose c’è da qui in avanti per la campionessa Swan?
Swan: Da qui in avanti cercherò di rendere giustizia a questo titolo, che è stato sporcato dalle mani di Electra. Sono pronta a tutto, non mi fa più paura nessuno. Io ho raggiunto il fondo e ora è arrivato il momento di fare un degno regno bestiale.
Considerazioni finali
Non voglio aggiungere molto perché penso di aver già detto tutto, ma voglio concludere con il fare le mie congratulazioni alle tre ragazze per la loro impresa e ovviamente a Swan per essere diventata la nuova campionessa Wild e a tutta la SIW per aver organizzato uno show così importante per la storia del wrestling italiano.
Qui sotto vi lascio come sempre i social di tutte le persone e realtà citate per andare a seguire e supportare:
SIW: Sito, Facebook, Instagram
Swan: Instagram
Serena Zini: Instagram
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Donne Tra le Corde non detiene nessun diritto su i marchi, immagini e loghi riferiti alla SIW. Credits ai fotografi Silvia Mazzei e Samuel Fava per le immagini contenute in questo articolo. L’articolo è stato scritto e curato da Rachele Gagliardi, fondatrice e blogger di Donne Tra Le Corde. Revisione di Irene Zordan.