Finalmente sono felice di portarvi un’intervista a Domiziana Roy, che finora avevo avuto solo il piacere di intervistare in un mini video ad uno show della Rising Sun nel 2022, ma ci tenevo davvero ad averla qui perché non solo ci può parlare di lei come wrestler, ma anche di lei come costumista perché sì, potreste aver visto qualche sua creazione addosso a wrestler italiani e internazionali, e anche a lei stessa, perché Domiziana crea anche gear per i wrestler. Quindi eccoci qui, a scoprire le basi della doppia carriera di Domiziana per conoscerla un po’ meglio.
Prima di proseguire con l’intervista, ringrazio tutti i sostenitori del sito e del wrestling italiano per aver inviato una domanda a Domiziana aiutandomi in un certo senso con questa intervista.
Buona lettura!
Intervista a Domiziana
Ciao Domiziana, è un piacere ospitarti finalmente su Donne Tra Le Corde perché non solo sei una wrestler del wrestling italiano, ma sei anche una costumista piena di talento e, dato che io stessa sono un’appassionata di gear, mi fa piacere conversare con te anche riguardo questa tematica.
Iniziamo subito con una domanda standard che ci permette di farti conoscere meglio, che poi è anche una domanda che è stata proposta da un nostro lettore: come ti sei approcciata al professional wrestling tanto da decidere poi di diventare una wrestler? E a che età? E visto che ovviamente ci parli del tuo ruolo da wrestler, sono curiosa anche di sapere invece com’è iniziato il tuo percorso come costumista.
Domiziana: Ho un vaghissimo ricordo del mio primo approccio al wrestling… Ero una bambina abbastanza piccola e ho visto in TV due tizi in mutandoni neri picchiarsi, la qualità delle riprese era pessima, tutt’ora non ho idea di chi fossero. Non la più accattivante delle scene e in più mia mamma ne ha subito approfittato per dirmi che era una cosa brutta e pericolosa, nel suo tentativo di “lavarmi il cervello” per tenermi lontano da cose che, per lei, erano davvero brutte e pericolose. Il risultato è stato che non fossi assolutamente fan della cosa. Infatti, quando a fine 2003 ho visto la pubblicità di SmackDown, la mia prima reazione è stata “Oh no… Di nuovo questi”… Dopo qualche settimana dall’inizio delle trasmissioni ho girato su Italia 1, completamente per caso, e ho visto la persona che mi ha fatto cambiare idea sul wrestling: Eddie Guerrero. Era l’esatto opposto di quello che avevo visto anni prima: era divertente! Da quel momento non ho più perso una puntata (Eddie 1 – mamma 0 [ride]).
Nonostante fosse una delle cose che mi piacevano di più in assoluto non ho preso minimamente in considerazione l’idea di poter diventare una wrestler. Era una cosa decisamente troppo lontana da chi ero io, ragazza super introversa, per nulla interessata a praticare sport e pure affetta da anoressia. Fino al 2013. Da qualche mese avevo iniziato a fare costumi per i lottatori italiani (tutti pensano sempre che io abbia prima cominciato con gli allenamenti e dopo con i costumi ma è successo l’esatto contrario). Non riuscivo a trovare lavoro e dato che stavo studiando moda ho pensato di unire le mie due passioni e crearne una (che ho scoperto non esistere in Italia fino a quel momento), e dando un occhiata al sito della ICW (nel tentativo di trovare nuovi clienti haha) ho scoperto che da pochissimi mesi avevano aperto un corso a Torino ed era gestito da due lottatori che avevo visto sui giornalini anni prima (giornalini grazie ai quali conosco la ICW praticamente da quando è nata, per questo sono andata a colpo sicuro quando mi sono proposta come costumista). Quello è stato il momento in cui mi sono detta “lo faccio”. Ricordo l’ansia che avevo sul treno per Torino (in quel periodo abitavo a Vercelli) quando sono andata alla lezione di prova. Stavo per fare quella che per me era una follia per tutti i motivi prima elencati e sapevo pure che sarei stata l’unica ragazza del corso. Ero davvero terrorizzata ma alla fine mi sono divertita tantissimo e quindi il giorno del mio 24° compleanno ho ufficialmente iniziato gli allenamenti.
Rimanendo in tema costumi, il nostro Paolo (2KAttire) sarebbe curioso di sapere a grandi linee a quanto ammonta il costo medio di produzione dei costumi tra comprare il materiale e tutto il resto.
Domiziana: È impossibile rispondere a questa domanda, non c’è davvero un costo medio. Varia in base ai materiali richiesti e alla complessità del design.
Di quale wrestler, uomo o donna, preferisci fabbricare le gear? E perché?
Domiziana: Non credo di avere davvero una preferenza, anche questo dipende dal design. Ma devo dire che la discrepanza che c’è tra il numero di uomini e quello di donne che praticano il wrestling è ancora tale da farmi esclamare “oh, finalmente!” quando mi capita di fare un costume da donna.
Quando ci siamo incontrate ad uno show della Rising Sun, mi hai detto che ti piacerebbe produrre costumi per Natalya e Charlotte Flair, ma nel frattempo si è aggiunto anche qualche altro wrestler? Ovviamente sia uomo che donna.
Domiziana: Sì ricordo, mi avevi chiesto di sparare due nomi grossi [ride]. Stando sempre su questa linea ti dico anche Tiffany Stratton e Kairi Sane. Magari anche Liv Morgan. Per quanto riguarda la divisione maschile, sicuramente Will Ospreay, The Miz e Logan Paul.
Tornando un po’ al wrestling lottato, una delle nostre lettrici sarebbe curiosa di sapere quali sono state le esperienze che più ti hanno aiutata a crescere sul ring.
Domiziana: Me ne vengono in mente parecchie. Lottare contro Queen Maya e contro Corvo Bianco (che è stato il mio primissimo insegnante, la lezione di prova l’ho fatta con lui) è sempre una grande esperienza dato che sono due tra i lottatori più esperti in Italia. Le altre due sono sicuramente il match contro Chantal Jordan all’ultima Numero Uno e il 4 way in NWG contro Lara Wild, Amira e Darcy Stone. Amira e Darcy sono davvero delle persone fantastiche e non solo loro, tutti gli stranieri presenti a quello show sono stati fantastici. Magari un giorno racconterò il “dietro le quinte” di questo match, è una storia interessante.
E invece in quanto a dream match, chi vorresti sfidare sul ring? Sia qui in Italia che in generale in tutto il mondo e in qualsiasi compagnia.
Domiziana: Sparo un nome grosso anche qui: Meiko Satomura. In Italia, invece, sto ancora aspettando di fare il tag team con Corvo Bianco. Ci siamo affrontati tante volte ma non abbiamo mai lottato in tag.
Ultima domanda di rito che faccio a chiunque intervisto per la prima volta: cos’è per te il wrestling femminile?
Domiziana: È un movimento che è sicuramente cresciuto nel corso degli anni e la considerazione sta aumentando ma non è ancora quella che merita, specialmente in Italia.
Grazie Domiziana, mi ha fatto piacere ospitarti e ovviamente invitiamo tutti a seguirti sui tuoi social, in modo particolare su Instagram dove sei molto attiva, sia per continuare a tenere d’occhio la tua carriera sul ring, sia per non perdersi i tuoi fantastici costumi. Ovviamente quando vuoi sei sempre la benvenuta per due chiacchiere e ti auguro buon lavoro.
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Donne Tra le Corde non detiene nessun diritto sui marchi, immagini e loghi riferiti alle wrestler e alle federazioni italiane e dà i credits a tutti i fotografi per le foto inserite nell’articolo. Fotografia di copertina Nadir Volpi. L’intervista è stata scritta e curata da Rachele Gagliardi, fondatrice e blogger di Donne Tra Le Corde.