Ben ritrovati cari lettori del blog, rieccoci con il nostro consueto appuntamento mensile con la rubrica Joshi Sakè. Sono la vostra Komorebi e per l’articolo del mese di luglio ho pensato di parlarvi della carriera di quella che è considerata tra le migliori wrestler in attività: Io Shirai.
Il sogno di Io
Masami Ōdate, in arte Io Shirai, nasce l’8 maggio del 1990 a Kamakura, città della Prefettura di Kanagawa, in Giappone. Sin da piccola Io dimostra un particolare interesse per il wrestling ed è solita guardare le stelle della AJW in tv insieme a sua sorella maggiore Mio. Come ormai molti di voi sapranno, il wrestling è piuttosto diffuso in Giappone, ma a partire dai primi anni del 2000 sulle reti televisive nipponiche iniziò a spopolare anche il wrestling americano. Infatti, diverse reti televisive del Giappone iniziano ad acquistare i diritti per trasmettere gli show principali della WWE. Soprattutto inizia a spopolare SmackDown, il nuovo show della WWE che, visto il successo ottenuto negli Stati Uniti, la federazione decide di utilizzare come show da vendere ad altri paesi del mondo per ampliare il proprio mercato mondiale. Io e Mio crescono quindi guardando gli eroi dello show blu e da subito Io diventa una grande fan di Rey Mysterio. Come anche lei dirà in un’intervista rilasciata dopo aver firmato per la WWE, Rey Mysterio è sempre stato il suo idolo, tanto da spingerla ad appassionarsi alla Lucha Libre e ad inserire la 619 (mossa che ha reso famoso il wrestler di origini messicane), nel suo moveset una volta divenuta una wrestler professionista. Inoltre, come vedremo più avanti in questa rubrica, l’amore per la Lucha la porterà ad allenarsi e combattere anche in Messico.
Intanto la passione per il wrestling continua a crescere nella giovane Io che inizia a tappezzare la sua cameretta con i poster di Rey, imitandone le mosse che vede in tv con l’aiuto di Mio. Probabilmente è proprio in quel momento che il wrestling inizia a diventare per lei una vera e propria passione, oltre che un passatempo da guardare alla tv. Spinte da una passione sempre più crescente, durante gli ultimi anni di superiori, Io e Mio decidono di prendere lezioni di wrestling, ma trovano sin da subito l’ostracismo dei propri genitori che ritengono la loro passione troppo costosa e motivo di distrazione dallo studio. Io però non si perde d’animo e spinta dalla voglia di realizzare il suo sogno inizia a svolgere dei lavori saltuari come cameriera, ragazza delle consegne e shampista in un salone di parrucchieri, il tutto per potersi pagare da sola le lezioni che segue subito dopo scuola all’insaputa dei propri genitori.
Fortuna vuole che un giorno presso la scuola di wrestling dove le sorelle Ōdate prendevano lezioni, si trovi un ospite di eccezione: Tomohiko Hashimoto, wrestler molto popolare soprattutto negli anni d’oro della DDT. In realtà Tomohiko si era recato lì per un ragazzo che stava seguendo da qualche mese per offrirgli un contratto da professionista. Tuttavia, Tomohiko nota le sorelle Ōdate mentre si esercitano ad eseguire delle proiezioni e chiede subito informazioni al gestore della palestra. Nonostante l’allenatore gli spieghi che le due ragazze abbiano iniziato ad allenarsi da appena un mese e che siano quindi ancora piuttosto acerbe, Tomohiko è convinto che abbiano del talento su cui lavorare. Ecco perché decide di offrire loro un contratto di sviluppo presso il proprio Dojo, proponendosi egli stesso come allenatore. Io e Mio iniziano quindi i loro allenamenti con il nuovo mentore nell’autunno del 2006 ed appena pochi mesi dopo, nella primavera del 2007, fanno il loro debutto come tag team della stable denominata Team Makehan, stable composta da rookies allenate proprio da Tomohiko Hashimoto. Le due sorelle vengono presentate ufficialmente con il ring name di Io & Mio Shirai. Mio e Io sceglieranno il cognome fittizio Shirai, traducibile in giapponese come Tuono Viola, andando ad unire il loro colore preferito con la figura del tuono, un fenomeno naturale che riassume alla perfezione il loro stile di lotta, rapido ma al tempo stesso letale.
Un Tag Team molto promettente
Il match di debutto di Io avviene nel marzo del 2007, quando esordisce in coppia con sua sorella maggiore Mio. Le sorelle Shirai in quell’occasione si uniscono alla più esperta Toshie Uematsu (nota anche per il suo stint in WCW) per fronteggiare un team composto da Erika Ura, Nozomi Takesako e Yuri Urai. Il match lo conduce per lo più la Uematsu e le avversarie, decisamente più esperte rispetto alle più acerbe sorelle Shirai. L’incontro si conclude con la vittoria del team avversario, ma la prestazione delle due rookie può ritenersi positiva, perché nonostante siano entrambe ancora ancora un po’ imprecise su alcuni posizionamenti, non commettono nessun errore grossolano.
Tomohiko intanto aveva invitato all’evento due persone molto note nel business, un certo Vader (suo grande amico che non necessita di ulteriori presentazioni) e la wrestler più chiacchierata del Joshi di quel periodo, una certa Kana (la Asuka della WWE). Kana nel 2010 era sulla cresta dell’onda sia come wrestler che come promoter, avendo organizzato già diversi eventi anche in collaborazione con il suo amico/maestro Tajiri. In quell’occasione, Kana resta molto impressionata dalle sorelle Shirai e decide di collaborare con Vader e Hashimoto alla loro crescita, occupandosi per lo più del loro booking.
Dopo un buon esordio, la gestione delle sorelle Shirai, ormai totalmente affidata alle cure di Kana e Tomohiko, le porta a lavorare come freelancer e per questo entrambe iniziano ad apparire sempre con più costanza in vari eventi organizzati da varie federazioni del circuito indipendente giapponese, tra cui Ibuki, Pro Wrestling Wave, JPW e Sendai Girls’ Pro Wrestling. Tuttavia, la grande chiamata per le due sorelle arriva nell’ottobre del 2008, quando vengono bookate in un tag team match della AJPW contro Kyoko Kimura (mamma della compianta Hana) e Mikado, due wrestler che in quegli anni si trovavano all’apice delle proprie carriere. La cosa più bella è che il match lo vincono proprio Io e Mio, portando a casa un upset sorprendente. Il match segue una narrazione molto classica: le due veterane sottovalutano le giovani rookie e le umiliano con atteggiamenti spocchiosi per gran parte della contesa, dominando l’incontro fino al comeback finale delle Shirai. Nonostante le umiliazioni subite, Io e Mio quindi non mollano facendo un ottimo lavoro di squadra e mettono in fila due o tre mosse combinate che portano ad un conto di due su Kyoko. La Kimura a quel punto è furibonda, non accetta di essere umiliata così da due ragazzine alle prime armi, quindi parte in quarta, ma si schianta contro uno dei pali di sostegno del ring. È l’occasione giusta: Io si lancia contro Mikado fuori dal ring, mentre Mio approfitta dello stordimento di Kyoko ed esegue un roll up che porta al conto di tre. Tra lo stupore di Kyoko e soprattutto del pubblico presente, le due rookie battono le due veterane.
È quello l’inizio della loro ascesa. Una vittoria così prestigiosa le lancia in orbita e fa di loro il tag team emergente più chiacchierato del wrestling femminile giapponese. Infatti, in seguito a quel match Io e Mio vengono scritturate per vari eventi della Pro Wrestling Zero1, Ice Ribbon e Pro Wrestling Wave, combattendo per lo più come tag team. Nell’aprile del 2009 arriva la grande occasione: durante la Press Conference che precede di poco più di un mese l’evento organizzato dalla Pro Wrestling Wave, viene annunciato un torneo valido per i Totally Lethal Wrestling World Young Women’s Tag Team Championship, titoli dedicati solo a tag team composti da atlete di età inferiore ai 30 anni ed appartenenti ad una federazione più piccola della Wave (la Totally Lethal Wrestling per l’appunto) che in quel periodo collaborava con essa. Dopo essersi qualificate al torneo, Io e Mio arrivano in finale e vincono il torneo sconfiggendo Moeka Harui e Tomoka Nakagawa coronandosi campionesse. Quel match non verrà ricordato come un capolavoro di tecnica, ma è importante segnalare come per la prima volta Io porti in un match il Moonsault, mossa che risulta ancora imprecisa tecnicamente, ma che da lì a pochi anni diventerà uno dei cavalli di battaglia della wrestler nipponica.
Le Shirai difendono i loro titoli lottando in varie promotions, fornendo prestazioni sempre più convincenti ad ogni difesa. Nel novembre del 2009, Io e Mio fanno squadra con Gami e partecipano al Captain’s Fall Six Person Tag Team Tournament, torneo organizzato dalla Pro Wrestling Wave. Purtroppo il torneo inizia male per il trio che viene sconfitto nel primo match dal team composto da Ran Yu-Yu, Ryo Mizunami (quella che si è vista sporadicamente anche nei ring della AEW) e Toshie Uematsu. Per fortuna per andare avanti nel torneo bisogna fare più punti, quindi dopo il passo falso iniziale, il trio non ne sbaglia più una ed arriva a giocarsi la finale con un altro team di autentiche fuoriclasse: Ayumi Kurihara, Shuu Shibutani e Kana. Il match è davvero bello, le sei le atlete si danno battaglia dando vita ad una buona contesa, ma a saltare agli occhi sono soprattutto gli scambi tra Io e Kana. Del resto le due si allenano insieme da ormai un paio di anni e mostrano una chimica praticamente perfetta. Circa un mese dopo, purtroppo però il regno di campionesse TLW delle sorelle Shirai giunge alla sua fine, quando devono arrendersi al team composto da Moheka Harui e Misaki Ohata che diventano le nuove campionesse.
Il rapporto con Kana
Nel 2010 il sodalizio tra le Shirai e Kana diventa di pubblico dominio. Infatti, come detto in precedenza, Kana si allenava con Io e Mio e si occupava del loro booking, ma le tre non erano mai apparse in nessun evento come alleate. In quell’anno però Kana decide di coinvolgerle in una delle sue faide. Un bell’attestato di stima che indica come Kana ritenga le sorelle Shirai ormai pronte a fare un ulteriore salto di qualità. Il tutto inizia dopo un duro attacco subito da Kana dopo un match, quando Hikaru Shida la colpisce alle spalle, portando avanti il loro feud. Solo l’arrivo di Io e Mio mette in fuga Shida e le sue alleate (Ayumi Kurihara e Yoshiko Tamura). In quel momento nascono le Triple Tails, un trio composto da una ormai esperta leader come Kana e due giovani talenti del Joshi. La rivalità con la Shida procede quando Kana lancia una sfida al trio avversario facendo team proprio con le Shirai in un tre contro tre che si svolge durante l’evento della NEO Japan Ladies Pro Wrestling che porterà il suo team alla vittoria. Questa vittoria darà a Io e Mio anche l’occasione di competere per i titoli tag team detenuti proprio da Hikaru Shida e Ayumi Kurihara. Purtroppo però, le sorelle Shirai falliscono l’assalto alle cinture, salvo poi ottenere una nuova chance qualche mese dopo. Tuttavia, Kana in un promo ricorda alle due sorelle del loro fallimento e decide di voler scendere lei stessa in campo per soffiare i titoli alla sua rivale, lasciando intendere che solo una di esse potrà unirsi a lei. Subito Mio si propone per fare coppia con lei, ma anche Io fa lo stesso, perché di certo non vuole starsene a guardare. Questo porta le due sorelle a litigare animosamente, mentre Kana fatica a separarle e decide di risolvere la questione nel modo più logico possibile: un match tra sorelle per ottenere la possibilità di fare coppia con lei.
Il match che vede per la prima volta le due sorelle una contro l’altra precede di una sola settimana il match valevole per i titoli della NEO. L’incontro è spettacolare ed alterna fasi in cui domina Mio a fasi in cui a prendere il sopravvento è invece la giovane Io. Tuttavia, grazie ad un preciso e studiato lavoro alla gamba, Io riesce ad indebolire la potenza dei calci di Mio e finire sua sorella con la solita combo 619 più Moonsault, guadagnandosi il posto in squadra con la sua mentore Kana. Però, nonostante l’impegno, sarà proprio Io ad essere schienata da Hikaru Shida durante il match titolato. Lo sguardo di Kana a fine match lascia poco spazio all’immaginazione: è arrabbiata e va via lanciando un’occhiataccia a Io che sa bene di aver enormemente deluso la sua mentore.
Io e Mio sanno che hanno perso il rispetto di Kana e sanno anche che devono inventarsi qualcosa per riguadagnarlo. E quale migliore occasione se non quella di portare a Kana ciò che brama di più? Infatti, dopo aver infortunato le due alleate della Shida, Io e Mio tengono ferma la stessa Hikaru al centro del ring, perché sanno che Kana non perderà una simile occasione per scatenare tutto il suo odio sulla rivale. Kana non si fa attendere, la sua theme song risuona ed in poco tempo è sul ring a sfogare tutta la sua ira sulla povera Hikaru Shida. Le Triple Tails sono riunite e pronte a dominare la divisione della NEO dopo lo sconvolgente turn heel.
Successivamente, le Triple Tails ingaggiano una breve rivalità con tre wrestler della Pro Wrestling Wave che le sfideranno ad un incontro 3 vs 3 nell’evento natalizio della federazione. Infatti, dopo una serie di battibecchi a distanza tra le leader delle due fazioni (Kana e Gami) che si punzecchieranno in varie conferenze stampa (Kana addirittura metterà sul piatto la stipulazione secondo la quale il team perdente dovrà inginocchiarsi al cospetto del team vincente), il 19 dicembre 2010 le Triple Tails affrontano e sconfiggono Gami, Cherry e Tomoka Nakagawa costringendole ad inginocchiarsi davanti a loro come da patti, generando un sonoro sottofondo di fischi nell’arena.
Dopo vari stint di breve durata per varie promotions giapponesi come Wave, Smash ed OZ Academy, nel loro ultimo evento autoprodotto, le Triple Tails affrontano Dash Chisako, Ryo Mizunami e Sendai Sachiko uscendo vincitrici dallo scontro grazie ad uno spettacolare Moonsault di Io che schiena Sendai Sachiko (ormai l’esecuzione del suo Moonsault è praticamente perfetta). A fine match però Io prende il microfono ed inizia a ringraziare sua sorella e Kana, ma afferma che è giunta l’ora di camminare da sola. Io ha deciso di provare la carriera in singolo. Poche settimane dopo, infatti, Io fa il suo debutto in Stardom e su questo avvenimento aleggerà sempre un alone di mistero: la freddezza di Kana nei confronti di Io è stata solo un rigido mantenimento della kayfabe, oppure effettivamente Kana non ha preso bene la decisione di Io di firmare per la Stardom? Nessuno lo saprà mai. Fatto sta che in diverse interviste Kana sarà spesso fredda e distaccata nel parlare di Io. Solo di recente, dopo qualche anno dal loro approdo in WWE, Asuka e Io sembrano aver riallacciato i rapporti. Infatti, a seguito della vittoria del titolo femminile di NXT, l’Empress of Tomorrow ha fatto i suoi complimenti alla collega e si è detta entusiasta nel caso in cui dovesse un giorno lavorare con Io anche in WWE.
Gli altri volti di Io
Nel 2010 Io riesce finalmente a coronare il suo sogno: lottare in Messico. Da grande fan di Rey Mysterio, Io aveva iniziato ad appassionarsi alla Lucha Libre, tanto da decidere di recarsi in Messico per allenarsi in una palestra di formazione di giovani luchadores. Avendo alle spalle un’esperienza di tre anni come wrestler professionista maturata in Giappone, dimostra di adattarsi sin da subito molto bene al nuovo stile di lotta, forse anche avvantaggiata da un fisico che si sposa perfettamente con le manovre aeree e la dinamicità richieste dalla Lucha Libre. È proprio durante questo periodo che arricchisce il suo moveset inserendo al suo interno manovre tipiche della Lucha che rinomina a suo piacimento, come ad esempio il Suplex de Io (una bridging package German Suplex), la Io de Janeiro (una Inverted Gedo Clutch) e la Magica de Io (un Arm-wrench Inside Cradle trasformata in una Bridging Pawn Hold).
Il 14 ottobre del 2010 Io debutta ad un evento della IWRG (International Wrestling Revolution Group) svoltosi a Naucalpan, utilizzando il ring name di Biba Kasai, annunciata anche come “La Japonesa Enmascarada”, che tradotto dallo spagnolo in italiano significa “la giapponese mascherata”. Poche settimane dopo quel match, la AAA (che in quel periodo stava svolgendo una collaborazione con la IWRG che era diventata un suo territorio di sviluppo), decise di accorpare al suo roster le sorelle Shirai. Tramite un repackaging, il 31 ottobre le sorelle Shirai debuttano in AAA con i nuovi ring name di Oyuki (Io) e Kaguya (Mio) con le maschere da gatte/tigri, accessori alle quali resteranno legate tanto da utilizzarli anche per le entrate durante alcuni eventi giapponesi una volta tornate in patria.
Dopo aver lottato per varie promotion messicane sia da sola che in coppia con sua sorella Mio, Io torna in Giappone, ma resta in contattato con varie federazioni del Messico, tornando sporadicamente oltreoceano nel corso degli anni per alcune presenze a gettone.
Purtroppo però, durante un dei vari viaggi sull’asse Messico – Giappone, Io viene inconsapevolmente coinvolta in uno scandalo. Infatti, il 23 maggio del 2012, Io ed il wrestler Nosawa (suo partner con il quale ha detenuto gli Americas Mixed Tag Team Championship) vengono arrestati presso l’aeroporto di Narita, nella prefettura di Chiba, con l’accusa di possesso di marijuana (75 gr), trovata all’interno di alcuni disegni regalati ai due wrestler da alcuni fan incontrati dopo l’ultimo evento al quale avevano partecipato. Io e Nosawa respingono subito le accuse, ritenendosi estranei ai fatti. Tuttavia, vengono tenuti in stato di detenzione fino al 12 giugno del 2012, data in cui vengono entrambi rilasciati. Il 21 giugno, Io indice insieme a Nosawa una conferenza stampa nella quale i due chiedono scusa ai fan, ai colleghi e al mondo del wrestling per lo scandalo che li ha coinvolti, ribadendo però di essere estranei ai fatti. Nella conferenza, i due annunciano anche la fine della loro partnership e rendono vacanti i titoli. Il 28 giugno, Io e Nosawa vengono assolti per mancanza di prove che li legassero allo spaccio di marijuana all’interno del Giappone. La storia si conclude positivamente per la reputazione di Io quando, nel luglio del 2012, tramite una conferenza stampa, il wrestler Takuya Sugi (al tempo residente in Messico), confessa di aver piazzato personalmente le dosi di marijuana all’interno dei bagagli di Io e Nosawa. Sugi lo avrebbe fatto in cambio della promessa fattagli da Masahiro Hayashi (al tempo promoter che collaborava con la AAA e altre federazioni giapponesi che aveva un cattivo rapporto con Nosawa) di prolungare il suo contratto con la AAA.
Superata la spiacevole parentesi legale, dopo due anni di assenza, Io torna in Messico. Nel maggio del 2014, prende parte all’evento chiamato DragonMania 9, promosso dalla Toryumon Mexico, dove fa squadra con Dark Angel, Kairi Hojo e Mayu Iwatani, sconfiggendo Ahy Lyyn, Baby Star, Diosa Atenea e Mystique in un 8 – women’s tag team match. All’evento successivo, DragonMania 10, Io fa squadra con Diosa Atenea, Mayu Iwatani e Mima Shimoda e sconfigge India Mazahua, India Sioux, Maligna e Xena in un altro match 4 vs 4. Più tardi lo stesso giorno (sì, a poche ore dall’aver lottato a DragonMania10), Io partecipa ad un altro evento chiamato Lucha Fan Fest 8 dove, in squadra con Dos Caras e Vanely, sconfigge Diosa Atenea, Mayu Iwatani e Brazo de Plata in un 6 – person tag team match.
Della sua esperienza oltreoceano, vale la pena di ricordare anche il bellissimo intergender match svoltosi in Lucha Underground. Nel suo stint in Lucha Underground, a Io viene attribuito il ring name di Hitokiri che tradotto dal giapponese significa letteralmente “la tagliagole”. Per meglio comprendere la storia raccontata dal match, bisogna fare però un breve riassunto della storyline. Appunto, secondo la storyline, Hitokiri è uno dei membri della Black Lotus Triad, il terzetto di assassine che servono Black Lotus, meglio conosciuta come Angela Fong. Angela è giunta in Lucha Underground mossa da sentimenti di vendetta, perché vuole vendicarsi della morte di suo fratello, ucciso da El Dragon Azteca Jr. (kayfabe). Tuttavia, durante il match che la Fong riesce ad ottenere contro l’assassino di suo fratello, interviene Pentagon Dark (il Pentagon della AEW). Il personaggio di Pentagon di quel periodo è l’incarnazione del male, è caotico e si diverte a spezzare le braccia a chiunque gli capiti sotto tiro, senza una motivazione precisa. Ecco perché il match viene interrotto quando Pentagon spezza un braccio a El Dragon Azteca Jr. e poi anche alla povera Black Lotus. A quel punto, Black Lotus cambia bersaglio: adesso vuole la testa di Pentagon. Ecco perché alcuni mesi dopo, Angela torna con tre di assassine da lei assoldate. Si tratta di Doku (Kairi Hojo), Yurei (Mayu Iwatani) e Hitokiri (Io Shirai), tre stelle nascenti del panorama Joshi che stavano già brillando in STARDOM.
Angela chiede ed ottiene un gauntlet elimination match dove Pentagon Dark dovrà vedersela con le tre assassine in sequenza. Il match tra Io e Pentagon è il terzo in scaletta, perché prima Pentagon fa fuori Kairi e Mayu per poi vedersela con l’ultima della triade, presentata come la più forte delle tre, per l’appunto Io. La Shirai riesce a vincere il match e la Black Lotus Triad al completo si presenta sul ring per umiliare Pentagon. Il pubblico è tutto dalla parte della stable di Angela Fong e fa partire il canto “break his arm” (spezzategli il braccio). Angela Fong è ovviamente d’accordo e si prende la sua vendetta spezzando il braccio al messicano con l’aiuto delle tre giapponesi che lo tengono fermo. Subito dopo arriva anche El Dragon Azteca Jr., il quale, dopo un cenno di intesa con la Fong che gli lascia Pentagon e va via insieme alle sue ragazze, mentre Azteca spezza l’altro braccio di Pentagon e si prende anch’egli la sua meritata vendetta.
I primi anni in STARDOM
Dopo aver lasciato le Triple Tails nell’estate del 2011, Io continua a lavorare come freelancer, ma spesso combatte in Stardom pur non avendo un contratto fisso con la federazione. Il suo primo match in Stardom avviene nell’agosto del 2011, quando in coppia con la veterana Nanae Takahashi, affronta e sconfigge il duo composto da Yoko Bito e Yuzuki Aikawa, andando a schienare proprio la Aikawa che in quel periodo deteneva la White Belt (il Wonder of Stardom Championship, secondo titolo per prestigio della federazione). In questo modo Io può sbattere in faccia a Yuzuki che merita una shot alla White Belt. La data del match titolato viene fissata al 25 settembre, ma nonostante un buon match Io non riesce a soffiare la cintura a Yuzuki. Nei suoi primi mesi in Stardom Io continua a fare coppia con la veterana Nanae ma, dopo mesi di collaborazione, un turn heel di Io decreterà lo split del team dovuto alla frustrazione di Io di non aver raggiunto neppure le fasi finali del Goddess of Stardom Tag League, torneo annuale dedicato alla divisione di coppia della Stardom. Nel gennaio del 2012 Io darà vita ad una sua fazione chiamata The Planet della quale faranno parte altre giovani wrestler emergenti come Mayu Iwatani, Arisa Hoshiki e Natsumi Showzuki.
Solo nel marzo del 2012 la Stardom riesce a convincere Io a firmare un contratto esclusivo con la federazione e pertanto Io produce il suo primo ed ultimo evento indipendente chiamato Carino!, per celebrare il suo quinto anno da wrestler professionista e per chiudere la sua carriera da freelancer. Nel main event dell’evento, Io fa coppia con Dark Angel (con la quale aveva stretto una grande amicizia durante le sue prime esperienze in Messico) e sconfigge Nanae Takahashi e Miho Wakizawa. Dopo una rivalità di alcuni mesi tra la sua fazione e quella dell’ormai rivale Nanae Takahashi, Io si gioca un posto nel prestigioso torneo annuale della Stardom (il 5 Star Grand Prix), partecipando ad una Battle Royal con in palio gli ultimi quattro posti del torneo. Io riesce a qualificarsi eliminando la compagna di stable Mayu Iwatani, ma nella sua prima partecipazione al Grand Prix non riesce ad accedere alle fasi finali della competizione. Anche quando nell’ottobre del 2012 partecipa al Goddess Tag League facendo coppia con Mayu Iwatani nel tag team denominato Thunder Rock, non riesce ad accedere alle fasi finali del torneo.
Bisogna aspettare il 2013 perché Io ottenga qualche successo degno di nota. Infatti, nel marzo dello stesso anno, la Stardom sancisce un torneo al termine del quale la vincitrice otterrà una shot al World of Stardom Championship (la famigerata Red Belt, il titolo più prestigioso della federazione). Seppure lo status di Io non superi quello di una talentosa midcarder, non solo riesce a raggiungere la finale, ma riesce anche a vincere il torneo sconfiggendo la sua amica/nemica Dark Angel, ottenendo così una shot al titolo detenuto dalla gigantesca Alpha Female (il termine gigantesca credo sia azzeccato dato che parliamo di una montagna alta 1,85 cm per 88 kg di peso). Io è data per spacciata da tutti, addirittura i bookmakers pensano ad un match lampo vista la differenza di stazza tra le due lottatrici. Un altro dato a sfavore di Io stava nel fatto che Alpha Female aveva vinto Red Belt appena un mese prima detronizzando Nanae Takahashi dopo oltre 600 giorni di regno. Difficile pensare che Io sarebbe riuscita nell’impresa di battere una wrestler così dominante per giunta alla sua prima difesa titolata. Eppure, Io ha un piano: Alpha Female è grossa e potente, ma non ha la sua velocità ed agilità. Ebbene la strategia di Io risulterà vincente.
Come successo nella sfida biblica tra Davide e Golia, Io riuscirà nell’impresa di battere Alpha Female, portandosi a casa la Red Belt. Il bello è che Io non ha alcuna intenzione di passare per quella che ha avuto una botta di fortuna. Anzi, vuole dominare la divisione e ci riuscirà alla grande. Infatti, il suo regno terminerà dopo ben 468 giorni per mano di Yoshiko, dopo dieci difese titolate contro avversarie quali Kyoko Kimura, la stessa Yoshiko, Nanae Takahashi, Cheerleader Melissa ed una vecchia conoscenza chiamata Alpha Female.
What’s N(e)XT for Io?
Nonostante abbia perso il titolo, la carriera di Io è in ascesa. Io è ormai diventata la Ace, quella destinata a vincere titoli su titoli, in poche parole quella da battere. Negli anni successivi vincerà infatti non solo il prestigioso 5 Star Grand Prix, ma anche vari titoli come gli Artist of Stardom Championship (i titoli trios della Stardom, vinti in squadra con Mayu Iwatani e Takumi Iroha) e l’High Speed championship, del cui regno si ricorda un’ottima difesa titolata contro Koguma.
Nel 2015 arriva per Io un altro momento indimenticabile che forse vale come un titolo. Infatti, il 14 febbraio dello stesso anno, Io partecipa all’evento M.I.O., autoprodotto da sua sorella Mio, in occasione del suo ritiro dal wrestling lottato a causa di vari infortuni che non le permettono più di poter continuare a lottare. Il match è reso epico da un’atmosfera unica: per l’ultima volta Io e Mio saranno sullo stesso ring, una contro l’altra. A vincere il match è Io che a fine match prende il microfono e dice: “omae o zutto aishiteiru watashi no ane,” che vuol dire “ti vorrò per sempre bene, sorella mia”. Alla fine, le due si abbracciano tra i cori e gli applausi di un’arena commossa.
Subito dopo aver perso il titolo High Speed per mano di Koguma, Io ottiene una nuova chance per vincere la Red Belt quando viene inserita in un mini torneo per assegnare la cintura che era stata resa vacante dopo lo scandalo Yoshiko. Dopo aver battuto la sua compagna di stable Takumi Iroha, Io raggiunge la finale e dopo un match formidabile contro Kairi Hojo (divenuto uno dei classici nella storia della Stardom), deve arrendersi alla principessa dei pirati che in quell’occasione vince per la prima volta la Red Belt. Io però non si perde d’animo e, dopo una serie di vittorie significative, ottiene una shot alla White Belt che riesce a vincere sconfiggendo Nikki Storm (la Nikki A.S.H. della WWE), per poi perderlo dopo sette difese per mano di Santana Garrett in un Winner Take All match dove era in palio anche l’NWA World Women’s Championship della Garrett.
A fine 2015, Io ottiene un’altra occasione per mettere le mani sulla Red Belt e la sfrutta al meglio, sconfiggendo Meiko Satomura in un altro piccolo gioiello nella storia della Stardom che le permette di vincere la cintura principale della federazione per la seconda volta. Anche la prima difesa titolata è molto interessante, perché da lì inizierà un sodalizio con un’altra stella nascente della Stardom. Infatti, la sua prima sfidante è una faccia conosciuta: Kairi Hojo. Le due si erano già affrontate in un match strepitoso con in palio la Red Belt, ma a vincere era stata Kairi. Questa volta a vincere è invece Io, dopo un altro bellissimo match che chiude definitivamente la stupenda serie Shirai/Hojo. La stima di Io nei confronti di Kairi cresce a tal punto da proporle di unirsi a lei e Mayu Iwatani, andando a formare le Threedom, un trio di assi che in poche settimane domina la divisione di coppia e quella trios, andando a prendersi tutti i titoli. Tuttavia, dopo un anno di successi, le certezze del trio delle meraviglie iniziano a sgretolarsi quando in poco tempo le tre perdono sia i titoli di coppia che i titoli trios e, proprio in in quell’occasione, Kairi decide di lasciare il gruppo. Io e Mayu continuano a fare coppia, ma incappano in una serie di sconfitte che portano al turn heel di Io sulla sua storica amica con il conseguente split e l’approdo di Io tra le fila della storica fazione delle Queen’s Quest (dove Io prende sotto la sua ala una giovane Momo Watanabe). Il tutto porterà alla serie Shirai/Iwatani, rivalità che di protrae per un anno ed è ancora oggi considerata una pietra miliare nella storia della Stardom, nota per aver regalato alcuni tra i più bei match del Joshi moderno.
Intanto, viene istituito un nuovo titolo, lo SWA Championship, un titolo nato dalla collaborazione della Stardom con diverse promotion di diverse zone del mondo. Il titolo prevede che gli scontri avvengano solo tra gaijin e wrestler giapponesi. Viene quindi indetto un torneo a nove partecipanti nella cui finale Io sconfigge Toni Storm diventando la campionessa inaugurale della nuova cintura, entrando inoltre nella storia della Stardom per essere stata la prima Grand Slam Champion, rimasta unica fino a quest’anno, quando Mayu Iwatani ha eguagliato il suo record per aver vinto tutti i titoli della federazione. Il regno di Io come SWA champion si conclude dopo 64 giorni di regno, quando viene sconfitta alla terza difesa titolata proprio da Toni Storm. Intanto la rivalità tra Io e Mayu Iwatani continua, fino a raggiungere il culmine quando Mayu riesce ad ottenere un’altra shot alla Red Belt ed il 17 giugno del 2017 mette fine al regno di Io dopo ben 546 giorni e 14 difese titolate. Anche grazie alla strepitosa serie di match contro la Iwatani, Io diventa l’unica wrestler ad essere eletta per il terzo anno di fila miglior wrestler giapponese. L’ultimo anno di Io in Stardom termina con un altro ottimo regno da Wonder of Stardom champion, conclusosi per mano della sua giovane pupilla Momo Watanabe dopo 185 giorni di regno e dieci difese.
Nel maggio del 2018, la Stardom annuncia che il 10 giugno Io Shirai disputerà il suo ultimo match in Stardom. Si tratta di un gauntlet match dove Io affronta mezzo roster una dopo l’altra, perdendo soltanto al decimo match contro Mayu Iwatani che a fine incontro si inchina per poi abbracciare Io. In quel momento avviene il simbolico passaggio di testimone: Mayu si prende l’eredità di Ace lasciatale da Io (sebbene la Iwatani in diverse interviste abbia sempre rifiutato di essere definita la nuova Ace). Dopo il match, tutto il roster della Stardom si reca a bordo ring e celebra Io con un lungo applauso. Quel giorno Io lascia la Stardom dove ha vinto tutto e si appresta ad iniziare la sua avventura in WWE, prima come partecipante del Mae Young Classic e poi come wrestler del roster di NXT.
Tra esattamente un mese il contratto di Io con la WWE scadrà e per adesso non si hanno notizie sul suo rinnovo. Che abbia deciso di tornare in Giappone? Solo il tempo potrà darci questa risposta. Con questo si conclude il nostro appuntamento con la rubrica Joshi Sakè. Ci rileggiamo per un nuovo articolo a tema Joshi.
Articolo precedente: Joshi Sakè: tu vuo’ fa la giapponese, ma… sei una gaijin!
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Donne Tra Le Corde non detiene nessun diritto su i marchi, immagini e loghi riferiti alla Stardom, AEW, WWE Inc. e tutte le altre compagnie citate in questo articolo. Non detiene nessun diritto su i marchi, immagini e loghi riferiti alle lottatrici citate in questo articolo e da i credits a tutti i fotografi e grafici che hanno lavorato alle foto in questo articolo. L’articolo è stato scritto e curato da Aurora Petrucci, blogger di Donne Tra Le Corde. Editing e revisione di Rachele Gagliardi.