In un editoriale sul sito Donne Tra Le Corde che risale al giugno 2022 e che ho scritto io personalmente, si è ampiamente parlato di tutti i problemi che circondano la divisione femminile della All Elite Wrestling, con le parole dell’articolo che sembrano ancora molto attuali più di un anno dopo.
Infatti, nell’ultimo periodo, le donne sotto contratto con Tony Khan stanno facendo davvero tanta fatica a mettersi in mostra come dovrebbero, e il clima nello spogliatoio femminile sembra tutt’altro che sereno e pacifico, ma la cosa non migliora neanche sul ring, con un minutaggio spesso scarso o una scarsa qualità dei match con poca chimica tra le wrestler.
Book The Women’s Division Better
Le ultime polemiche sono nate pesanti come macigni dopo l’ultima puntata di AEW Dynamite, dove Britt Baker e Taya Valkyrie si sono affrontate in una disastrosa contesa inedita, piena di errori, che ha visto uscirne vittoriosa la DMD, con la canadese che sta sempre di più affogando collezionando sconfitte con figure femminili importanti, e vittorie con jobber locali in base a dove si trova in tour la compagnia. Poco dopo la fine del match, un simpatico cameraman, probabilmente deluso a sua volta da ciò che era accaduto, ha inquadrato tra il pubblico una persona che reggeva un cartellone: “Bookate meglio la divisione femminile.”
Dopo la puntata del mercoledì sera, sui social si sono scatenati i peggiori “fans”, se così si possono definire, che se la sono presa con le due wrestler, colpevoli di aver fatto qualche errore in una serata no, iniziando ad insultarle tanto che la stessa Taya Valkyrie è intervenuta scrivendo su Twitter: “Mi sono svegliata con commenti del tipo: ‘Taya è grassa, disgustosa, lenta, senza talento, una perdente, sembra un uomo’ e così via. Sono solo un essere umano che cerca di fare del suo meglio. Ricordatevelo la prossima volta e vi auguro di non dover mai sentire questo genere di cose su di voi.”
Questo tipo di approccio da parte delle persone che seguono un determinato prodotto, non solo è sbagliato a livello umano, ma è sbagliato anche a livello lavorativo, perché così facendo non si stimola nessuno a far meglio, anzi, si buttano solo giù le persone e si butta giù una cosa importante come il wrestling femminile, che ancora oggi fatica a prendere le persone per colpa di tante piccole cose, quelle di cui stiamo parlando. La critica deve sempre essere costruttiva e a volte dobbiamo renderci conto che c’è un momento per criticare e un momento per sostenere, e in questo momento c’è bisogno di sostegno alle donne AEW, ma il problema è che loro per prime nel backstage non se lo trasmettono a vicenda.
Il trash-talking che danneggia le donne in AEW
In uno storico film si diceva: “Potrebbe esser peggio, potrebbe piovere,” e puntualmente ecco che arrivava una bella tempesta, e questo concetto, del peggio che si aggiunge a quello che era già negativo, si può applicare anche a questa situazione che abbiamo tra le mani in questo momento.
Dopo tutto quello che è accaduto nei giorni scorsi con Britt Baker e Taya Valkyrie, ecco che si aggiunge LuFisto, una leggenda delle indipendenti e che ha lottato in AEW, che ha deciso di gettare benzina sul fuoco twittando: “È carino che la gente dia la colpa al booking per una brutta divisione femminile. Talenti con troppo potere; talenti che si denigrano l’un l’altro; talenti che parlano male di potenziali dipendenti così che non possano entrare [essere assunti] appena mettono piede lì dentro. Comincia tutto da qui.”
Ma cosa significano queste parole? Semplicemente LuFisto sta dicendo che non è necessariamente colpa del booking se la divisione femminile sta crollando come un castello di carte, ma delle wrestler stesse che nel backstage fanno accadere le cose peggiori prendendosela l’una con l’altra e sabotandosi a vicenda. Ma c’è un fondo di verità nelle sue parole? Secondo Sean Ross Sapp di Fighftul Select sì:
“Sì, c’è della verità. C’è qualcuno che ha cercato di tenerla fuori [LuFisto], che ha parlato male di lei. C’è un sacco di trash talking all’interno di quello spogliatoio. È qualcosa di cui ho costantemente sentito parlare nel corso degli ultimi due anni. Non posso puntare il dito e fare nomi. Molte persone hanno puntato il dito contro Britt [Baker] e hanno detto, ‘Hai parlato male di Thunder Rosa’. Ascoltate, ci sono un sacco di cose che succedono lì.
Dirò questo su Britt: Britt ha sperimentato alcune cose che nessuno dovrebbe mai passare, e capisco perché tenga la guardia alta sotto quel punto di vista. Ma la cosa di LuFisto – LuFisto, riceve molto rispetto dalle persone che lavorano con lei e hanno lavorato con lei. E c’è stata una situazione non tanto bella in cui io credo sia emersa una tonnellata di incomprensioni che non l’hanno aiutata quando è entrata [in AEW]. Perché doveva essere qualcosa di più rispetto a quello che è stata quando è stata portata in AEW e rispetto a quello che ha fatto. Almeno così è quello che è stato riportato a me e a lei, e questa cosa proviene dallo show dell’aprile dell’anno scorso quando ha lavorato a Dark (Elevation) tipo tre minuti in un six-woman tag. C’erano persone con cui ho parlato che sostenevano che la avrebbero guardata come una potenziale allenatrice, e poi quando mi sono aggiornato, ho detto, ‘Oh, cosa è successo lì?’, erano tipo, ‘Non lo so’, e poi mi è stato detto che non è avvenuto nessun meeting, niente del genere.”
E sapete qual è il colmo di tutto questo? Che LuFisto dopo quel tweet si è presa su un sacco di insulti da persone che hanno iniziato anche a chiederle ignorantemente chi fosse. Morale della favola: i fans morbosi del professional wrestling si dividono in cretini maleducati e cattivi che pur di difendere una compagnia di wrestling si mettono ad insultare i wrestler che ci lavorano (poi se sono donne ci vanno a nozze ancora di più con questa cosa), e i fans che pur di difendere determinati wrestler di determinate compagnie, e la compagnia stessa, insultano altri wrestler esterni che hanno avuto però esperienze in quella compagnia, se solo provano a dire mezza cosa per loro sbagliata su una cosa che amano. Che bel mondo, che belle persone che prendono una passione esattamente come andrebbe presa proprio.
Ma poi: che diritto avete voi di dire ad una persona che ha vissuto un’esperienza come deve sentirsi al riguardo? Nessuno di noi è nel backstage di nessuna compagnia per poter commentare quello che accade, possiamo solo dire la nostra in base ai rumors, ma nulla di più. LuFisto è rispettata molto nel circuito indipendente e non vale meno di chi se la spassa nelle major, ci vuole rispetto per tutte le persone che lavorano sodo per intrattenerci, per non parlare del fatto che comunque è pure evidente che nel backstage AEW ci siano problemi tra i wrestler che ci lavorano, che siano donne o uomini, perché periodicamente esce fuori qualche litigio o qualche scazzottata o frecciatine come quelle tra Britt Baker e Thunder Rosa, per rimanere in tema.
I problemi e il cambiamento necessario per affrontarli
Vi consiglio vivamente di andare a leggervi l’articolo che ho citato nell’introduzione perché lì spiego bene quali sono i problemi della divisione femminile della AEW e come eventualmente risolverli, senza essere maleducata e cafona come certe persone sul web, però sicuramente vorrei aggiungere una cosa per quanto riguarda le cose accadute negli ultimi giorni.
Come già detto, condanno assolutamente la cattiveria che viene riversata su queste situazioni e di conseguenza sulle persone, ma sono felice in generale che le cose si smuovano un po’ quando accade qualcosa di negativo intorno al wrestling femminile perché significa che qualcuno allora ci tiene. Secondo il mio modesto parere, a creare il problema più grande sono due “piccoli” problemi che si uniscono: un booking pessimo e delle wrestler che se la stanno prendendo comoda.
Ormai chi mi conosce lo sa, io mi occupo di wrestling femminile 24/7 e mi rendo conto di quello che funziona e quello che non funziona in quella categoria, ed è facile in questo momento affermare che in AEW c’è un grosso problema di gestione della divisione, dei match, delle faide non titolate, ma c’è un grosso problema anche di troppi galli nel pollaio. Attualmente nella compagnia c’è una netta divisione tra chi sta al top ed è considerato al top, e chi invece è l’ultima ruota del carro, ovvero le jobber, parlando di divisione femminile; non c’è una via di mezzo, o sei meravigliosamente una risorsa, o sei colei che si prenderà una batosta in tre secondi, che tu sia sotto contratto con la AEW, o che tu sia lì solo per uno o qualche show. Tony Khan e company non si stanno impegnando per costruire nessuna nuova star, appena lo fanno (vedi Skye Blue), poi subito si torna indietro e ciao, e non si rendono conto che hanno tra le mani dei talenti giovani che sono tanta roba.
Questa divisione netta non solo porta a sottolineare il primo problema citato, ovvero quello del booking, ma si evidenzia anche il fatto che da una parte c’è chi si monta la testa e pensa di essere già arrivata, e mi dispiace dirlo ma Britt Baker penso che un po’ ci marci sopra, e chi si fa un didietro tanto per dimostrare di valere qualcosa. In WWE, con tutti i difetti che ha e con tutti i problemi che ci sono nella divisione femminile attuale, perché ci sono eccome, le cose però non vanno così, che sia main roster o NXT.
La AEW ha bisogno di fare un bel respiro profondo, prendere le wrestler e sedersi a tavolino per vedere quali sono i problemi e risolverli, ma tutti insieme, non che c’è un copione dai piani alti, si segue, si lotta male, si litiga, ci si insulta e tutto quanto. Il wrestling, per quanto sembri da un certo punto di vista una cosa individuale, si fa in due o più persone, perché non si lotta mai da soli, e allora cavolo, risolviamo insieme i problemi. Certo, ognuno ha le proprie simpatie e antipatie, chi non ha un collega che magari gli sta sulle scatole sul lavoro? Però un conto è un sentimento che proviamo privatamente, un conto è quando di mezzo c’è il lavoro. Guardate Becky Lynch e Charlotte Flair, sì, si sono fatte il loro bel segmento scazzo sul ring, si sono scannate backstage (sempre secondo i rumors), però poi a Survivor Series 2021 hanno preso e da grandi professioniste se le sono date per bene sul ring rispettando però il loro lavoro, i loro personaggi e i fans. Chi è dentro l’ambiente dovrebbe capire più di tutti quanto sia importante rispettare la disciplina e non è possibile farlo se si continua a percepire il tutto come un asilo dove fare i capricci pieni di egoismo.
Credo fortemente che la divisione femminile AEW possa essere un risorsa importante per il wrestling, ma è ora di crescere, comportarsi da professioniste e spaccare tutto dimostrando che anche le donne appartengono su quel ring e che possono brillare da sole, ma soprattutto unite.
Articolo precedente della rubrica: Shayna Baszler è la voce del popolo contro Ronda Rousey
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Questo articolo è in collaborazione con WorldWrestling.it per la rubrica Queen Of Moonsault, scritta e curata da Rachele Gagliardi, reporter per World Wrestling e fondatrice di Donne Tra Le Corde.